GENS AENNEA



LETTERA DI SENECA

La gens Annaea o Annea fu una gens plebea emersa alla notorietà durante la Roma imperiale tra il I e il II secolo d.c.. Il membro più illustre che si ricordi di questa gens fu Lucio Anneo Seneca, filosofo e precettore di Nerone (37 d.c. - 68 d.c.).

Lucio Anneo Seneca è il primo della gens di cui abbiamo conoscenza, era nativo di Cordova (lat. Corduba), nella provincia dell’Hispania Ulteriore ( i territori tolti ai Cartaginesi da Cartagena, lungo la costa meridionale, fino al territori dei Tudertani, oltre lo stretto di Gibilterra). Tuttavia il suo nome e quello dei suoi antenati sono chiaramente di origine romana, il che fa pensare che la famiglia discendesse da coloni romani emigrati in Spagna.

Il nomen terminannte in -AES dovrebbe essere di provenienza umbra o peligna. I Peligni erano genti sannitiche del centro Italia, e gli Umbri parlavano una lingua diversa, ma correlata a quella osca. Stazio Anneo, un amico di famiglia a Roma, potrebbe essere stato un parente, e il suo prenome sostiene la teoria che gli Annaei fossero di origine osca o umbra.


Praenomina

I praenomina degli Annaei sono: Lucius, Marcus, Caius e Stazius, ma questo ultimo a Roma era generalmente associato agli stranieri, agli schiavi e ai liberti. E' possibile pertanto che il medico Stazio Anneo fosse un liberto, a meno che gli Annaei fossero di origine osca o umbra, dove costituiva un nome di famiglia.


Cognomina

.L'Annaei non sembrano aver avuto rami distinti, ma, secondo una tendenza di epoca imperiale, ogni bambino dell'anziano Seneca portava un diverso cognome, come Novato, Seneca e Mela o Mella. Il figlio di Anneo Mela ha ricevuto i cognomen Lucano, in onore del nonno, Anicio Lucano, noto avvocato a Cordoba. Questo cognome originariamente si riferiva ad un nativo di Lucania. Un liberto degli Annaei portava il cognomen Cornutus. Il cognome Floro, "splendente", è stato utilizzato da un poeta del II secolo, e forse anche da uno storico dello stesso periodo, anche se è incerto che fosse un membro degli Annaei.

MORTE DI LUCANO

MEMBRI ILLUSTRI


- Gaio Anneo Brocco -
 
(Gaius Annaeus Brocchus), senatore romano.


- Lucio Anneo Seneca, detto il Vecchio - 

oppure il Retore (Corduba, 54 a.c. Roma, 39 d.c.), scrittore e storico romano, padre del più illustre Seneca il Giovane, filosofo romano. Di ricca famiglia equestre di origine italica, giunse a Roma nel 43 a.c. e vi trascorse la vita. Si formò presso le scuole di retorica, conoscendovi Marco Porcio Latro, del quale fu amico per tutta la vita. Il suo oratore preferito era Cicerone e il suo sobrio stiele, non piacendogli la  spettacolarizzazione dell'oratoria del suo tempo.

Nel 10 a.c. Seneca sposò Elvia, da cui ebbe tre figli: Marco Anneo Novato, che fu governatore dell'Acaia, Lucio Anneo Seneca il famoso filosofo e scrittore e Marco Anneo Mela, padre del poeta Lucano. Non risulta che abbia mai insegnato retorica, ma decise di trasmettere la raccolta degli insegnamenti ricevuti in gioventù ai figli per aiutarli ad "addestrarsi al foro e alle magistrature".
Seneca fu anche autore di un'opera storica considerata perduta, le "Historiae ab initio bellorum civilium", ricomposta nel 2018, dai frammenti carbonizzati di un antico papiro, dove si narra la storia di Roma dalle guerre civili al periodo della sua morte. 

L'unica opera di Seneca il Vecchio a noi pervenuta, sia pure in parte, fu la "Oratorum et rhetorum sententiae, divisiones, colores", cioè "Le tesi sostenute nelle opere degli oratori e dei retori, la distribuzione della materia, il colorito e lo stile dell'esposizione". Dei dieci libri di Controversiæ e un libro di Suasoriæ: a noi sono giunte le Controversiæ, sette delle Suasoriæ ed alcuni estratti degli altri scritti, vere e proprie lezioni pratiche di eloquenza e di retorica. Morì intorno al 39 d.c., quasi centenario.


Marco Anneo Novato -

(Marcus Annaeus Novatus) detto Gallione (Cordova, 3 a.c. – Roma, 66), politico e retore romano, fratello maggiore di Lucio Anneo Seneca e di Marco Anneo Mela, a sua volta padre del poeta Lucano. Lucio Anneo Novato era stato adottato da Giunio Gallione: un amico del padre, e retore anch'egli, per cui assunse il nome di Lucio Giunio Gallione Anneano.

Il fratello Lucio gli dedicò il componimento "De ira" e il "De vita beata" e Seneca parla di lui nelle Quaestiones Naturales (IV, Praef. 9 ss.) descrivendolo come una brava persona amata da tutti.
Favorito in quanto figlio adottivo del senatore Giunio Gallione, entrò in Senato e divenne proconsole della provincia di Acaia, con capitale Corinto, sotto Claudio. A Corinto, Gallione dovette giudicare Paolo di Tarso, ma interpretando la liberalità di Roma nelle questioni religiose si rifiutò di emettere una sentenza.

Secondo Seneca (Epist. 104) dovette ritornare precipitosamente a Roma a causa di forti febbri.
La morte dell'imperatore Claudio e la salita al trono di Nerone gli cambiarono la vita. Accanto al fratello, nominato precettore del giovane imperatore, finì con lui invischiato nella congiura dei Pisoni. Secondo Tacito, Nerone convocato il Senato emise un editto per raccogliere tutte le denunce.
Si ignora come e quando morì Gallione, forse fra il 65 e il 66. Nel 68 Nerone si suicidò.

LUCIO ANNEO SENECA

(Lucius Annaeus Seneca): vissuto nel I secolo d.c., fu filosofo e mentore dell'imperatore Nerone.


Statio Anneo -
(Statius Annaeus): vissuto nel I secolo d.c., fu amico e medico di Seneca il Giovane, che assistette in due tentativi di suicidio;


- Marco Anneo Mela -
(Marcus Annaeus Mela): vissuto nel I secolo d.c., fu padre del poeta Marco Anneo Lucano, Figlio di Seneca il Retore e padre di Marco Anneo Lucano, pur non essendo attivo in politica e conducendo vita riservata, sotto Nerone fu coinvolto da un delatore nella congiura dei Pisoni a cui non aveva preso parte. Precedette la condanna con il suicidio. Per le stesse accuse furono condannati a morte il fratello Lucio Anneo Seneca e il figlio Lucano.

LUCANO

(Marcus Annaeus Lucanus): vissuto nel I secolo d.c., fu un noto poeta ai tempi di Nerone.


- Lucio Anneo Cornuto -

(Lucius Annaeus Cornutus): filosofo stoico romano vissuto nel I secolo d.c., fu commentatore delle opere di Aristotele, attivo sotto il regno di Nerone intorno al 60 d.c., quando la sua casa di Roma era una scuola di filosofia.


- Lucio Anneo -

Nato di Leptis Magna in Libia risiedette a Roma per gran parte della sua esistenza, molto conosciuto come insegnante e amico di Persio, che gli aveva dedicato la V satira. Alla morte di Persio, Cornuto restituì alla madre ed alla sorella di Persio il denaro lasciatogli in eredità da Persio, accettando invece la biblioteca del poeta di 700 rotoli di papiro. Rielaborò le satire del poeta per farle pubblicare, ma le fece revisionare al poeta Cesio Basso, su sua richiesta. Fra le satire di Persio c'erano versi che, come riporta Svetonio, "frustavano lo stesso Nerone, che era il principe regnante".

Fu autore di varie opere retoriche sia in greco che in latino, come "De figuris sententiarum". Un commentario su Virgilio è citato da Servio, ma le tragedie menzionate da Svetonio sono andate perdute.

Cornuto scrisse un lavoro sulla retorica ed un commentario su le Categorie di Aristotele. Scrisse anche "Sulla Proprietà", ma l'opera più importante rimane il "Compendio di teologia greca", un manuale della "mitologia popolare come esposto nell'interpretazione etimologica e simbolica degli stoici".

 
Lucio Anneo Floro -
(Lucius Annaeus Florus): uno dei diversi nomi usati per identificare un autore anonimo di una storia di Roma, dalla fondazione della città ai tempi di Augusto.


Anneo Floro -
(Annaeus Florus): vissuto nel II secolo d.c., un poeta dei tempi di Adriano.


BIBLIO

- Seneca - Ad Helviam matrem - Romanorum Reliquiae - Leipzig, Teubner - 1883 -
- E. Pianezzola - Spunti per un'analisi del racconto nel "thema" delle Controversiae di Seneca il Vecchio - in "Materiali e Contributi per la Storia della Narrativa greco-latina", n. 3 - 1981 -
- E. Migliario - Luoghi retorici e realtà sociale nell'opera di Seneca il Vecchio - in "Athenaeum" - 1989 -


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