NERVA





Nome completo: Marcus Cocceius Nerva
Nascita: Narni, 8 novembre del 30
Morte: Roma, 21- 27 gennaio del 98
Predecessore: Domiziano
Successore: Traiano
Figli: Traiano (adottivo)
Dinastia: Dinastia degli Antonini
Padre: Cocceius Nerva
Madre: Sergia Plautilla
Regno: 96-98 d.c.


Marco Cocceio Nerva nacque a Narni nel 30 d.c., di nobile famiglia, suo padre era Cocceio Nerva, famoso magistrato, suo fratello aveva sposato una nipote di Tiberio imparentandosi con la famiglia Giulia-Claudia, il che gli dette ancor più lustro.
Nel 65 Nerva aveva ricevuto i trofei da Nerone, e con Vespasiano aveva diviso nel 71 il consolato, conferitogli poi da Domiziano nel 91.

Come discendente dei Flavi e, come suo nonno e suo padre, giurista di fama ma pure uomo di grande cultura conciliò le diverse fazioni sulla sua nomina.
Dione Cassio nel giustificare la scelta di Domiziano su Nerva, dedusse perchè non aveva figli ed avendo 66 anni non avrebbe avuto il tempo di diventare pericoloso.

RICOSTRUZIONE GRAFICA DEL VOLTO (By Haroun Binous)

IMPERATORE DI PASSAGGIO

Fu dunque uomo di transizione, gradito all'esercito ma pure ai senatori di cui molti auspicavano ancora la Repubblica. La popolazione invece fu indifferente, cosa che non gli sfuggì per cui si affrettò a fare una buona elargizione di denaro alla popolazione oltre che ai militari. 

Poi fece rientrare gli esiliati, fece cessare le persecuzioni ai cristiani, e provvedimenti di urgenza per l'approvvigionamento del grano. Con una legge agraria distribuì nuovi terreni dello Stato ai cittadini poveri.

Per queste sue azioni di giustizia venne ritenuto uno dei "Cinque buoni Imperatori" del II secolo, insieme a Traiano, Adriano, Antonino Pio e Marco Aurelio.

Soprattutto cambiò il "principato adottivo", per cui l'imperatore in carica doveva decidere, prima della sua morte, il suo successore all'interno del senato. 

Questo piacque molto ai Senatori ma poco ai militari, soprattutto ai Pretoriani che spesso nominavano di loro iniziativa l'imperatore.

Riorganizzò il sistema idrico di Roma, restaurò molti quartieri, e importanti vie come l'Appia e la Tiburtina, nonchè molte strade nelle province. 

Fece costruire lo splendido Foro di Nerva, di cui rimangono i resti del tempio di Athena e altro.



LA CONGIURA

Ma restituendo le confische e abolendo l'accusa di lesa maestà, che davano introiti consistenti, lese abbastanza l'erario dello Stato.

Per evitare allora un'amministrazione così depauperante dei congiurati decisero di assassinarlo, ma Nerva, scoperta la congiura offrì la gola dicendo "Uccidete solo me, eliminate un povero vecchio, ma non i problemi nuovi."

Comunque per scongiurare una guerra civile, adottò un successore ben visto dai militari, capaci di incutere timore ai pretoriani e a chi volesse eliminarlo.



IL SUCCESSORE

Così nominò Ulpio Traiano comandante dell'esercito e governatore della Germania superiore. L'unico in caso di disordini capace di marciare su Roma e ristabilire l'ordine. Lo nominò Tribuno e Proconsole.

La scelta di Nerva fu disinteressata, tanto più che Traiano non aveva mai dimostrato simpatia per l'imperatore. Nerva fu nuovamente nominato console, insieme con Traiano, nel 98, ma morì dopo tre mesi di carica. Il suo successore volle un funerale di grande solennità, e le sue ceneri furono poste nel mausoleo di Augusto.



RODOLFO LANCIANI

L'ARCO DI NERVA

L' arcus Nerva o por eccellenza, quello aderente al tempio «di Pallade, stava all'estremità opposta del foro, a m. 120 di distanza da s. Adriano. Non rimane che prendere l'indicazione per quello che vale, e riferirla all' arco di Traiano a Spoglia Cristi, intorno al quale si hanno parecchi documenti del cinquecento in cod. vatic. 3439, in Vacca mem. 9, in schede fiorent. Peruzzi 2076, e forse anche in cod. Berlin, f. 36. 

Nel  cod. vat. al f. 84 è riprodotto uno dei rilievi delle spalle interne dell'arco, con una delle candeliere angolari. Rappresenta Decebalo fatto prigionero, e sopra e sotto ha due fasce di rappresentanze secondarie, come razzie d' armenti etc. Il rilievo del cod. Berlin, ricorda una scaramuccia di cavalieri. 

Flaminio Vacca dice : « intorno la colonna Traiana dalla banda dove si dice spoglia Cristi cavate le vestigie di un Arco trionfale con molti pezzi d'istorie, quali sono in casa del sig. Prospero Boccapaduli, a quel tempo maestro di strade. Vi erano ancora Traiano a cavallo, che passava un fiume, e si trovarono alcuni prigioni simili a quelli che sono sopra 1' arco di Costantino, della medesima maniera ».
.
Per ciò che spetta alla testimonianza di Salvestro Peruzzi, a me pare che il CIL. VI, p. 841 ad n. 966 non 1' abbia giustamente interpretata. Peruzzi afferma che i due brani d' iscrizione, stavano incisi, e erano stati letti « nell'arco di Traiano al foro «, edifizio ben conosciuto e affatto diverso dal tempio che stava all' altro capo del foro. 

Questo tempio era il più gigantesco di Roma (salvo quello del Sole venuto più tardi), e ad esso il CIL. vorrebbe attribuire una iscrizione le cui lettere misuravano soli 16 centimetri di altezza! Di più il CIL. stesso riconosce « eundem titulum in utraque parte aedificii extitisse " ciò che non può convenire a un tempio. In ultimo luogo mi sembra diffìcil cosa che una iscrizione monumentale di quella natura incominciasse con le sigle « ex s. e. divis etc. ». 

L' arco non fu demolito e spogliato per intero dal Boccapaduli: e quando l' avvocato Bonelli pose mano a scavarne nuovamente il sito nell'ottobre del 1862, nell'area della chiesetta di s. Maria in Campo Carleo (Spoglia Cristi), trovò 33 massi architettonici e figurati dell'arco stesso, che gli scultori Benzeni e Palombini stimarono essere del valore di scudi 770. 

Il Governo pontificio ne acquistò la parte migliore (Vedi Pellegrini in Bull. Inst. 1863, p. 78, e C. L. Visconti nell'Archivio del Min. Belle Arti, 1863, V, 1, 5). Nelle relazioni di costui sono notevoli i brani seguenti: « 11 novembre 1862 sono stati scoperti tre grandi massi di peperino 16 novembre, la parte superiore di una statua colossale acefala, rappresentante un barbaro prigioniero. È d' ottima scultura, ed ha l' abito e 1' atteggiamento consueto di tali figure destinate a decorare gli archi di trionfo ».

(Rodolfo Lanciani)


BIBLIO

- E. Mary Smallwood - Principates of Nerva, Trajan and Hadrian - Cambridge -
- Cassio Dione Cocceiano - Storia romana -
- Albino Garzetti, L'Impero da Tiberio agli Antonini - Cappelli - Bologna - 1960 -
- Mario Pani - Il principato dai Flavi ad Adriano in: AA.VV. - Storia di Roma - Einaudi - Torino - 1990 - vol. II, tomo 2 - Storia Einaudi dei Greci e dei Romani - Ed. Il Sole 24 ORE - Milano - 2008 -



8 comment:

aldo on 10 dicembre 2017 alle ore 11:08 ha detto...

Bello!

Unknown on 7 gennaio 2019 alle ore 08:35 ha detto...

Molto interessante

Unknown on 7 aprile 2019 alle ore 13:47 ha detto...

Giunto qui ...leggendo Memorie di Adriano di Yourcenar..un mondo da non dimenticare

Unknown on 5 novembre 2019 alle ore 20:48 ha detto...

Una bella ricostruzione dell'impero. Grazie

Anonimo ha detto...

Grazie mille, veramente interessante e utile

Anonimo ha detto...

mi sento così

Anonimo ha detto...

molto bello e interessante

Anonimo ha detto...

Si è sempre interessante fare un bagno di cultura e poi mi ricorda mio padre e ho una casa a Narni vado spesso sui resti dell' acquedotto di Nerva

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