LEGIO XII FULMINATA





- 58 a.c. - La Legio XII Fulminata ("portatrice del fulmine") fu una legione romana costituita da Gaio Giulio Cesare nel 58 a.c. e attiva fino all'inizio del V secolo a guardia dell'attraversamento dell'Eufrate a Melitene. L'emblema della legione era il fulmine.
La XII era stata costituita assieme alla XI nel 58 a.c. da Gaio Giulio Cesare e fu arruolata nei pressi di Mediolanum, per la sua campagna contro gli Elvezi e pure per conquista della Gallia. La legione partecipò, pertanto, all'intera campagna gallica (dal 58 al 50 a.c.).

- 58 a.c. - La battaglia di Genava, presso l'attuale città svizzera di Ginevra e del fiume Rodano, fu il primo episodio della Conquista della Gallia tra l'esercito romano guidato da Giulio Cesare e gli Elvezi, con parziale vittoria romana. Verso la fine della battaglia partecipò la XII Fulminata.

- 58 a.c. - La XII partecipò alla battaglia del fiume Arar (attuale Saona), tra l'esercito di Cesare e gli Elvezi, con buona vittoria romana durante l'attraversamento del fiume.

- 58 a.c. - La Fulminata partecipò anche alla battaglia di Bibracte, sempre contro gli Elvezi. Cesare riuscì, come in tante occasioni, a battere un esercito nettamente superiore al suo, e questo gli ottenne il favore che gli serviva dal senato per la conquista della Gallia. 

- 58 a.c. - La stessa legione combattè in Alsazia contro le genti germaniche di Ariovisto. Anche qui Cesare riuscì a battere un esercito decisamente superiore al suo.

- 57 a.c. - Combattè anche la battaglia del fiume Axona nel 57 a.c. contro i Belgi, sempre nell'ambito delle campagne galliche di Giulio Cesare.

CESARE
- 57 a.c. - La XII combattè, sempre guidata da Cesare, nella battaglia del Sabis, nota anche come battaglia del Sambre o battaglia contro i Nervii, nelle moderne Fiandre contro un'alleanza di tribù belgiche, principalmente Nervii, nei pressi del fiume Sambre. 

Cesare, venne sorpreso e rischiò la sconfitta; ma riuscì infine, grazie al coraggio dei soldati, alla capacità del comandante e all'arrivo dei rinforzi, a ottenere una grande vittoria.

- 53 a.c. - partecipò all'assedio di Lutetia, sotto il comando di Labieno, luogotenente di Cesare e la città si arrese.

- 52 a.c. - Partecipò altresì alla battaglia di Avarico, tra l'esercito di Cesare e l'esercito gallico dei Biturigi, sempre nella conquista della Gallia. La battaglia fu favorevole fu vinta dai romani, che massacrarono l'intera popolazione dell'oppidum gallico.

- 52 a.c. - Combattè per Cesare nella battaglia di Alesia nella terra dei Mandubi (Gallia transalpina), contro le tribù galliche guidate da Vercingetorige, capo degli Arverni. Vi fu una strabiliante vittoria romana e Roma potè annettere i nuovi territori alla provincia della Gallia Narbonense. 

- 48 a.c. - Prese poi parte alla guerra civile a fianco di Cesare e combatté nella battaglia di Farsalo nello scontro decisivo tra l'esercito di Cesare, rappresentante dei populares, e quello di Gneo Pompeo degli optimates. La battaglia, che si risolse in una netta vittoria cesariana, sancì la definitiva sconfitta di Pompeo e la fulminata si conquistò per il suo valore il titolo di Victrix.

- 45 a.c. - La guerra era terminata e i veterani furono congedati, ricevendo delle terre in Gallia cisalpina, nei pressi di Parma. 

- 44 a.c. - L'anno successivo, a causa dell'assassinio di Cesare, venne ricostituita (nel 44 a.c.) da Marco Emilio Lepido, governatore della Gallia Narbonese e consegnata a Marco Antonio.

- 42 a.c. - Sicuramente dopo la conclusione del II triumvirato la legione fece parte del corpo di spedizione di Marco Antonio e Cesare Ottaviano inviato in Grecia per combattere contro i cesaricidi, che terminò nella battaglia di Filippi contro Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino.


37-33 a.c. - Partecipò quindi alle campagne partiche di Marco Antonio, guadagnandosi il nome di Antiqua ("di consolidata qualità"), per vendicare la disfatta subita da Marco Licinio Crasso nella battaglia di Carre del 53 a.c. ed assoggettare in modo definitivo la pericolosa potenza orientale.

- 31 a.c. - Dopo Azio e la sconfitta di Antonio, fece parte dell'esercito di Augusto e ricevette l'appellativo di legio XII Fulminata. Alcuni veterani ricevettero delle terre  a Patrasso (in Grecia), dove furono accompagnati dai soldati di X Fretensis. La XII Fulminata fu usata poi per occupare l'Egitto, probabilmente a Babilonia (Il Cairo). 

- 20 a.c. - Altre legioni nella regione orientale erano la III Gallica, la VI Ferrata e la X Fretensis. Nel 20 a.c., Tiberio utilizzò queste unità per impressionare i Parti. Essi restituirono le aquile romane sottratte a Carrhae nel 53 a.c.

- 14 d.c. - La XII venne rimandata in Siria, a Raphana, in Siria. Potrebbe però aver soggiornato per un breve periodo di tempo in Africa proconsolare (a Thugga) proprio all'inizio del principato.

- 4 a.c. - Il governatore della Siria, Publio Quinctilius Varus, usò tre delle legioni siriane per reprimere le ribellioni dei pretendenti messianici ebrei Giuda, Simone e Astronges dopo la morte del re Erode nel 4 a.c. E 'probabile che XII Fulminata fosse tra loro, ma non ve ne è certezza. 

CORBULONE
- 58 dc. -  Il Re dei Parti Vologese I invase con il suo 
esercito il Regno d’Armenia, stato cliente dei romani, l’Imperatore Nerone diede così ordine al legato per la Cappadocia, Gneo Domizio Corbulone, di risolvere la questione.

- 62 d.c. - Questi sconfisse i Parti restaurando sul trono d’Armenia Re Tigrane II. Successivamente però Vologese I tornò all’offensiva sostituendo Tigrane II con il proprio fratello Tiridate I, per cui i romani tornarono all'attacco nel 62, con il nuovo legato di Cappadocia, Lucio Cesennio Peto, che però venne sconfitto al comando delle sue legioni, la XII Fulminata e la IIII Scythica, nella battaglia di Randeia (odierna Erand inverno 62/63), e dovette arrendersi. 

I generali romani subivano talvolta dei processi quando perdevano la guerra, a meno che non vi fosse una ragione evidente che avessero fatto del loro meglio. 

Evidentemente la sconfitta venne attribuita almeno in parte all'efficienza delle legioni, che infatti vennero allontanate dalla guerra e non parteciparono alla campagna vittoriosa di Corbulone. Ma comunque una legione che aveva perduto una battaglia era una legione disonorata, e in genere i legionari, che non amavano essere guardati con disprezzo dalla popolazione si raccomandavano per combattere di nuovo e riabilitarsi.

- 62-63 d.c. - Una campagna di ritorsione fu organizzata da Lucio Cesare Cesare Poeto, governatore della Cappadocia, nel 62, con  le XII Fulminata e IIII Scythica. Tuttavia, i Parti li costrinsero alla resa a Rhandeia. 
Più tardi, Corbulo riuscì a ribaltare la situazione e ordinò a Tiridate di ricevere per la seconda volta la sua corona dall'imperatore romano Nerone. Tuttavia, alle legioni disgraziate III I Scitia e XII Fulminata non fu permesso di partecipare a questa guerra, il che fa pensare che avessero perso la faccia nella sconfitta.
- 66 d.c. - L'occasione di riconquistare l'onore perduto venne nel 66, dopo che la rivolta zelota durante la I guerra giudaica aveva causato la distruzione della guarnigione romana a Gerusalemme: la XII, rinforzata con vessillazioni della IIII Scythica e della VI Ferrata, fu inviata sul luogo per sedare la rivolta, ma, considerata troppo debole dal legato di Siria Gaio Cestio Gallo, fu rimandata indietro con un nuovo motivo di disonore.
TESTUDO
Ma accadde di peggio, sulla strada del ritorno la legione cadde nell'imboscata di Eleazar ben Simon a Bethoron, e qui non solo venne sconfitta, ma subì il grande disonore di perdere le proprie aquile. Ora i legionari erano davvero disperati e non se la sentivano di tornare in patria con quel marchio addosso, per cui da quel momento la legione combattè come non aveva fatto mai, rischiando la vita e mettendocela tutta.
- 70 d.c. - La legione combattè con grande eroismo e sostenne con dedizione e successo la candidatura del proprio comandante Tito Flavio Vespasiano al soglio imperiale. Dopo la cattura di Gerusalemme nel 70, la XII Fulminata si recò a Metilene e la XVI Flavia Firma a Satala, in Cappadocia, per proteggere il confine dell'Eufrate che costituiva il nuovo limes romano. La sua vecchia base a Raphanaea fu riutilizzata dalla III Gallica. 

- 92 d.c. -  l'imperatore Domiziano inviò nel Caucaso la Fulminata allo scopo di sostenere i regni clienti di Iberia e Albània e in quell'occasione la legione raggiunse il Mar Caspio. 
Un'iscrizione rinvenuta vicino alle coste del Mar Caspio menziona la presenza di un centurione del XII Fulminata di nome Lucio Giulio Massimo. Nessuna legione romana è mai penetrata così a est.

- 114 d.c. - La legione fu in Armenia per la campagna del 114 di Traiano, dove partecipò alla creazione della Provincia romana di Armenia, comprendente i territori dell'attuale Turchia orientale, Armenia, Georgia, Azerbaigian e una piccola parte dell'Iran nord-occidentale.

- 134 d.c. - Gli Alani, un popolo nomade di etnia iranica compreso nel gruppo delle tribù dei Sarmati,
minacciarono l'impero romano. Il governatore della Cappadocia, Arriano di Nicomedia, prese sul campo XV Apollinaris e XII Fulminata e sconfisse gli invasori prima che potessero diventare pericolosi; egli descrisse questa campagna nel suo Ektaxis. 

ISCRIZIONE CON CENTURIONE DELLA XII
- 162-166 d.c. - La fulminata fu ancora in guerra, insieme alla XV Apollinaris e sotto il comando del governatore di Cappadocia Arriano, nella campagna parta di Lucio Vero. Lo conferma il fatto che una unità mista della XII e della XV, controllò per qualche tempo la capitale armena di Artaxata (Armenia). 

- 167-189 d.c. - La XII combattè di nuovo, sotto l'imperatore Marco Aurelio nella campagna contro i Quadi (popolo dell'alta valle del fiume Meno in Germania) nell'ambito delle guerre marcomanniche.  Durante questa campagna avvenne l'episodio della "pioggia miracolosa", riportato da diverse fonti, che salvò una vessillazione della Fulminata dalla sconfitta.

Secondo la versione di Cassio Dione, un mago egiziano di nome Harnuphis evocò Mercurio e ottenne la caduta della pioggia; secondo lo scrittore cristiano Tertulliano, invece, il fenomeno miracoloso fu dovuto alle preghiere dei soldati, che erano cristiani. L'episodio è rappresentato anche sulla colonna di Marco Aurelio alla scena numero 16, come un miracolo voluto da Giove Pluvio.

- 175 d.c. - mentre la legione era tornata a Melitene, Avidio Cassio si ribellò a Marco Aurelio, perché era giunta voce che l'imperatore fosse morto, ma la XII rimase leale a Marco Aurelio e venne premiata ricevendo il titolo onorifico Certa Constans, "sempre affidabile".

Alla morte dell'imperatore Pertinace si scatenò una lotta a tre per il trono imperiale. La XII sostenne Pescennio Nigro contro Settimio Severo, che però venne sconfitto. Severo ultimò la propria vittoriosa campagna contro i Parti spostando il confine sul Tigri il confine, ma lasciò la XII in riserva, per punirla del sostegno a Nigro, o perchè ancora non si fidava di loro.

- 217 d.c. - Il Dodicesimo deve aver preso parte alle spedizioni del III secolo, come quella guidata dal figlio di Severo Caracalla (217) e la guerra di Severo Alessandro contro il nuovo impero persiano sasanide. I sasanidi avevano invaso l'impero romano nel 230 e avevano insediato un imperatore in Emessa, ma Severo Alessandro riuscì a ristabilire l'ordine e ad invadere la Mesopotamia. Nel 244, i Romani invasero nuovamente l'Iraq, ma il loro imperatore Gordiano III morì.

- 267-268 - La legione aveva perduto il suo credito ma lo riacquistò. Infatti quando Valeriano fu sconfitto e fatto prigioniero dal re dei Sasanidi Sapore I ciò produsse il collasso dell'impero, che perse le Gallie in occidente e il Regno di Palmira in oriente. 

Si sa che la XII fu sotto il comando di Settimio Odenato, sovrano del Regno di Palmira, per una decina di anni sino alla sua morte, durante la seconda metà del III secolo, riuscendo a salvare l'Impero romano dalla minaccia dei Sasanidi.

- 253-260 -  ricevette anche gli onori dall'imperatore Gallieno, che concesse alla legione il titolo Galliena. 
Quando l'imperatore romano Valeriano cercò di ristabilire l'ordine e invase la Mesopotamia, fu sconfitto e catturato. 
Ai soldati romani prigionieri fu ordinato di costruire un ponte nella moderna Shushtar. 
Le sconfitte romane di Gordiano e Valeriano, e l'installazione di Filippo, sono commemorati su diversi monumenti sasanidi.

- 298 d.c. - I Romani invasero nuovamente la Mesopotamia e nel 298 fu concluso un trattato di pace in cui i persiani dovettero abbandonare i territori della Mesopotamia settentrionale. La dodicesima legione deve aver avuto un ruolo in queste campagne, ma non abbiamo quasi nessuna informazione al riguardo.

- Dal III al V secolo - la legio XII Fulminata stazionò a Melitene indubbiamente coinvolta negli eventi che accaddero lungo la frontiera orientale dell'impero, perché all'inizio del V sec. si trovava ancora a Melitene, sotto il comando del dux Armeniae.

- V sec. - Secondo la Notitia Dignitatum (senza data) la Legio XII Fulminata conservò la sua base fino almeno all'inizio del V secolo. La base legionaria di Melitene controllava l'accesso all'Armenia meridionale e al Tigri superiore. Era il punto finale dell'importante autostrada in direzione est da Cesarea (moderna Kayseri ).

Il campo attirò una popolazione civile e fu probabilmente concesso lo status di città da Traiano all'inizio del II sec. d.c., con il grado di Municipium. È noto per essere una fonte prolifica di monete imperiali coniate dal III al V secolo.


BIBLIO

- AA.VV. - Cambridge Ancient History - vol. VIII, cap. XX - Gli Antonini – IV La guerra in Germania - Milano - 1975 -
- J. Guey - Le date de la pluie miraculeuse et la colonne Aurelienne - Mélanges de l'Ecole Francaise de Rome - LX - Parigi - 1948 -
- Perea Yébenes, Sabino - La legion XII y el prodigio de la lluvia en época del emperador Marco Aurelio - Madrid - 2002 -
- Ilaria Ramelli - Prefazione a - Sabino Perea Yébenes - La legion XII y el prodigio de la lluvia en época del emperador Marco Aurelio - Madrid - 2002 -
- H.Z. Rubin - Wheather Miracles under Marcus Aurelius - Atheaneum - 1979 -



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