GENS ROMILIA



ROMOLO E REMO

La gens Romilia o Romulia era una famiglia patrizia ma non di grande rilievo nell'antica Roma. I membri di questa gens sono menzionati sia al tempo della monarchia romana che nel primo secolo della Repubblica, ma poi poco se ne parla. 

Tito Romilius Rocus Vaticanus fu console nel 455 a.c., e successivamente membro del primo Decemvirato nel 451. Da questo momento, i Romilii non ebbero per secoli personalità di rilievo, nè in ambito politico nè in ambito militare; vennero occasionalmente ma eccezionalmente nominati alcuni suoi membri in epoca imperiale, poi il silenzio assoluto. Un certo numero di Romilii sono conosciuti dalle iscrizioni.

I Romilii si dichiaravano discendenti di Romolo, il primo re di Roma, secondo alcuni assolutamente leggendario, secondo altri con un fondo si verità. Gli studiosi hanno a lungo contestato la storicità di Romolo, e di tutta la tradizione della fondazione di Roma, ma sappiamo che dietro le leggende vi è spesso un tratto di verità. Lo comprese bene l'imprenditore-archeologo Heinrich Schliemann che basandosi sulle leggende riportò alla luce l'antica città di Troia e il tesoro di Priamo.

Tito Livio cita i Romilii tra le cento gentes originarie e pertanto patrizia, e secondo il grande Theodor Mommsen la sua remota antichità sarebbe attestata anche dall'evidente rapporto di omonimia con Roma, con l'antica tribù rustica Romilia e con Romolo stesso.

Secondo alcuni studiosi infatti la gens Romilia dovrebbe essere identificata con il clan familiare di Romolo: anche se sarebbe originaria di Alba Longa e non di Roma, in ogni caso la sua esistenza costituirebbe una prova rilevante a favore dell'effettiva esistenza storica del fondatore di Roma.

IL PREFETTO

Sembra dunque che Romolo fosse un autentico cognomen; Romilius appartiene a una grande classe di gentilicia avente il suffisso -ilius, derivati da cognomi che terminano con il suffisso diminutivo -ulus. Il primo di questa famiglia menzionato nella storia fu Romulius Denter, un personaggio molto importante visto che sembra sia stato nominato praefectus urbi dallo stesso Romolo.

Che i Romilii fossero patrizi si deduce dal fatto che Vaticanus fu console nel 455, mentre i plebei furono esclusi dal consolato fino alla lex Licinia Sextia del 367 a.c; e pure per sua elezione al primo collegio dei decemvirs, che sicuramente erano tutti patrizi. 

Tuttavia, gli storici hanno a lungo sospettato che alcuni dei consoli negli anni precedenti il Decemvirato fossero in realtà plebei, mettendo in dubbio che il consolato e il decemvirato fossero all'epoca esclusi ai plebei.

E' ancora discusso lo status sociale dei Romilii essendo scomparsi dalla storia per diversi secoli; i Romilii dell'epoca imperiale in effetti potrebbero essere stati plebei, ma la maggior parte delle gentes patrizie alla fine acquisì rami plebei, spesso discendenti da liberti che assunsero la nomina dei loro protettori.

Comunque secondo alcune fonti l'etrusco Ager Vaticanus fu annesso a Roma proprio ad opera della gens Romilia, che dimorava sulla sponda destra del fiume, anticamente sotto l'influenza o il dominio della città etrusca di Veio: un ramo della famiglia portava infatti il cognomen di Vaticani.
La Tribù Romilia comprendeva, oltre alla colonia latina di Sora nel Lazio, anche Ateste (oggi Este) nel Veneto, sul fiume Adige.



PRAENOMINA

Gli unici praenomina che si conoscono dei Romilii sono: Titus, Lucius, Gaius, comuni a molte altre gentes, ma pure Marcellus. Iustus, Germanus e Pollius.

SENATORE


MEMBRI RICORDATI

- Romulius Denter, (forse denter perchè aveva i dentoni) Tacito ci racconta che fu il primo praefectus urbis nominato da Romolo.

- Titus Romilius Rocus Vaticanus, (forse Rocus perchè aveva la voce roca, e Vaticano perchè risiedeva nel Mons Vaticanus) console nel 455 a.c., con il collega, Gaius Veturius Geminus Cicurinus, sconfisse gli Equi al Monte Algido. Tuttavia entrambi  furono processati e multati per aver depositato tutto il bottino nel tesoro pubblico, non riservandone nulla ai loro soldati. Nel 451 fu membro del primo collegio dei decemvirs e collaborò alla stesura delle prime X tavole del diritto romano.

- Romilius Pollio (forse Pollio perchè portatore, magari di armi e armature), raggiunse la ragguardevole età di cento anni, per cui Augusto, che aveva sempre paura di ammalarsi e morire, gli chiese il segreto della sua longevità. Romilius rispose che beveva vino dolcificato col miele, ed applicava olii alla sua pelle.

- Romilius Marcellus, un centurione che servì nella XXII legione in Germania nel 69, venne messo a morte, in quanto sostenitore di Galba, dai pretoriani che avevano eletto Otone.

- Lucius Romilius O[...]poh[...], come si legge da un'epigrafe, fu un soldato che stazionò a Roma nel 70, servendo nella centuria di Tiberius Julius Primigenius.

- Romulius Euhemerus, nome greco corrispondente al nome greco del filosofo Evemero, ma pure nome di un'opera dei Ennio, venne trovato in un'iscrizione del III secolo a Roma. 

- Lucius Romilius, capo di un collegio di scribi a Roma. Lucius era un nomen molto frequente tra i Romilii.

- Romulius Germanus, come avverte l'epigrafe, fu figlio di Germanus e Colenda, e fu sepolto a Roma.

- Gaius Romilius C. f. Juncus, sepolto dai suoi genitori in un sepolcro di famiglia a Roma, alla tenera età di 13 anni.

- Romulius Justus, venne sepolto a Roma, morto a 45 anni, con un monumento che gli fece fare la sua affezionata moglie, come è annunciato nell'epigrafe.

- Gaius Romilius C. l. Anteros - un liberto sepolto nel sepolcro di famiglia dei Romilii a Roma. Spesso i liberti diventavano membri della famiglia e venivano sepolti nelle tombe di famiglia.

- Gaius Romilius C. l. Phileros - anche questo un liberto nominato in una iscrizione funeraria a Roma.

- Romilia C. l. - una liberta sepolta nel sepolcro di famiglia a Roma. Le donne avevano un sole nome preso da cognomen della famiglia.


BIBLIO

- Titus Livius - Ab Urbe Condita libri -.
. Gaius Plinius Secundus - Historia Naturalis -
- Publius Cornelius Tacitus - Annales, Historiae -
- Theodor Mommsen et alii - Corpus Inscriptionum Latinarum (The Body of Latin Inscriptions, abbreviated CIL) - Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaften - 1853 -
- René Cagnat et alii, L'Année épigraphique (The Year in Epigraphy, abbreviated AE) - Presses Universitaires de France -1888 -
- Mario Enzo Migliori - L’Origo Gentis Romanae. Ianiculum e Saturnia - 2015 -


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