Nome completo: Marcus Aurelius Numerianus
Nascita: ca. 254
Morte: Nicomedia, novembre 284
Predecessore: Caro
Successore: Carino
Consorte: la figlia di Arrio Apro
Padre: Marco Aurelio Caro
Regno: 283-284 d.c.
LA NASCITA
Numeriano, ovvero Marco Aurelio Numeriano (latino: Marcus Aurelius Numerianus), nacque nel 254 a Nicomedia. Era il figlio minore dell'imperatore Marco Aurelio Caro e fratello minore dell'imperatore Marco Aurelio Carino. Fu dal padre nominato cesare e "principe della gioventù" insieme al fratello maggiore, piuttosto erudito ed eloquente oratore, tanto che divenne celebre per i suoi scritti.
Seguì il padre nellalla spedizione contro i Persiani che avevano invaso la Mesopotamia nel 282 d.c., mentre al fratello Carino era affidata la parte occidentale dell'impero. Dopo la vittoria sui persiani e la conquista della capitale Ctesifonte fu acclamato imperatore dall'esercito insieme al padre. Ma durante la spedizione Caro morì e Numeriano gli succedette sul trono. La tradizione cristiana gli attribuisce il martirio di san Babila, ma non ci sono prove. Resse il consolato una sola volta, e sposò la figlia di Arrio Apro che congiurò contro di lui.
LA MORTE
Quando i soldati scoprirono il suo cadavere, capirono la colpa di Apro, indissero un tribunale e proclamarono imperatore Diocle che latinizzò il suo nome in Diocleziano.
Questi era il capitano della guardia dei Domestici e vendicò la morte di Numeriano uccidendo personalmente il suocero di Numeriano, e mentre lo colpiva di spada disse: "Costui è quello che tolse la vita a Numeriano". Numeriano morì a Nicomedia nel 284, aveva regnato solo 14 mesi.
CARINO
Carino, rimasto a Roma concesse onori divini al fratello assassinato, ma non godeva l'approvazione e l'ammirazione di suo fratello Numeriano, a causa della sua vita dissoluta. Prese ben nove mogli e le ripudiò rimandandole incinte. In più fu crudele, esiliando i suoi amici e uccidendo il Prefetto del Pretorio. Mosse guerra contro il pretendente al trono Diocleziano riportando qualche vittoria, ma era così inviso ai soldati che durante un inseguimento dei nemici lo uccisero.
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