GENS PINARIA



GENS PINARIA

La gens Pinaria fu una delle più antiche famiglie patrizie di Roma.  Questi rivendicavano la loro origine da un tempo molto lungo, antecedente alla fondazione della città. I Pinarii sono menzionati nel periodo della monarchia, e il primo di loro ad ottenere una dignità consolare fu Publius Pinarius Mamercinus Rufus nel 489 a.c.



 IL MISFATTO

Si narrano diverse storie legate alla gens dei Pinarii. La più diffusa era attingeva alla guerra di Troia, quando Ercole giunse nel suolo italico, dove fu ricevuto dalle famiglie dei Potitii e dei Pinarii. Egli li istruì nei riti, nei quali venne più tardi onorato. Per secoli infatti queste famiglie fornirono i sacerdoti per il culto di Ercole, finchè i Potitii si estinsero per un'evento tragico alla fine del IV sec. a.c.
L'estinsione dei Potitii venne frequentemente attribuita alle azioni di Appius Claudius Caecus, quando fu censore nel 312 a.c., che spinse le familie a istruire gli schiavi pubblici nell'esecuzione dei riti sacri. Si suppone che i Potitii venissero puniti per questa loro empietà, mentre i Pinarii rifiutarono di eseguire gli ordini, salvandosi dalla punizione.

Un'altra tradizione asserisce che fino alla loro estinzione, i Potitii erano sempre avanti ai Pinarii nell'esecuzione delle funzioni sacre, perchè ai banchetti sacrificali istituiti da Ercole, i Pinarii non giunsero finchè le vittime non erano state mangiate. Allora Ercole irritato dichiarò che i Pinarii venissero esclusi dalla consumazione dei sacrifici, e per questo divennero inferiori in carica rispetto ai Potitii.
Viene da chiedersi perchè i Pinarii non gradissero il pasto sacro, e viene il sospetto che forse vi si compissero sacrifici umani, forse di nemici. Il che spiegherebbe la scomparsa dei Potiti rei di cannibalismo, e pure la scomparsa, anzi la cacciata di Ercole e degli Argei, probabilmente assaliti da una rivolta popolare, e spiegherebbe anche i 24 fantocci gettati nel Tevere, che forse rappresentavano gli stessi Argei. Il rito ripetuto ogni anno poteva essere a perpetuo ricordo della giusta sconfitta dei barbari invasori, barbari in quanto rei di cannibalismo.



LA DISCENDENZA

Nella tarda repubblica si asserì che i Pinarii fossero i discendenti di Pinus, il figlio di Numa Pompilio, il II re di Roma. All'epoca le cariche si assumevano spesso in base a una presunta nobiltà di origini, e chi non le aveva se le inventava. Infatti diverse famiglie si attribuivano onori simili; gli Aemilii si dichiaravano discendenti di Mamercus, il figlio di Numa, mentre più tardi i Pomponii e i Calpurnii si dichiararono discendenti dei figli chiamati Pompo e Calpus. Mamercus e Pompo furono autentici praenomina di origine sabina, come era sabino lo stesso Numa.

DENARIO DI SCARPUS PINARIUS
I praenomina usati dai Pinarii della prima repubblica furono Publius e Lucius, ma si suppone anche Mamercus, anche se non risulta dagli antichi scritti; comunque l'uso di Mamercus o Mamercinus come cognomen dalla più antica familia della gens sembra dimostrare che il praenomen venisse usato dalla gens suddetta. Più tardi, alcuni dei Pinarii assunsero i nomi Marcus e Titus.

Le uniche familie dei Pinarii menzionate nei primi giorni della repubblica portavano il cognomen Mamercinus, più tardi i nomi di Natta, Posca, Rusca, e Scarpus, ma nessun membro di queste familie ottenne il consolato. Natta e Scarpus furono gli unici cognomina che compaiono sulle monete.
La familia dei Pinarii Mamercini, tutti con l'agnomen Rufus, che significa rosso, derivarono il loro nome dal  praenomen Mamercus, considerato l'antenato della gens. Ovviamente la monarchia, per quanto odiata era ancora di moda, perchè le grandi familiae o gli uomini famosi ne rivendicarono la discendenza, compreso Giulio Cesare, che oltre a dichiararsi discendente di Venere, si proclamò discendente per parte di zia dal re Anco Marzio
Natta o Nacca fu un nome dei Pinarii, che si diffuse dal IV sec. a.c. fino all'epoca imperiale.  Cicerone ne menzionò la familia che vantava a Roma un'antica statua di bronzo di uno dei suoi membri, però stroncata da un fulmine, nel 65 a.c..



PINARII FAMOSI

- Publius Pinarius, padre della vestale  Pinaria P. f., una vergine vestale messa a morte per aver violato il suo voto di castità durante il regno di Lucius Tarquinius Priscus.
-  Pinarius, marito di Thalaea, che ebbe una disputa con sua suocera, Gegania, durante il regno di Lucius Tarquinius Superbus, menzionato da Plutarco come un raro esempio di disarmonia domestica.
- Tra i Pinarii Mamercini, Publius Pinarius Mamercinus Rufus, console nel 489 a.c.
- Lucius Pinarius Mamercinus Rufus, console nel 472 a.c.
- Lucius Pinarius L. f. P. n. Mamercinus Rufus, tribunus militum consulari potestate nel 432 a.c.
- Pinarii Nattae Lucius Pinarius Natta, magister equitum nel 363 a.c., e praetor nel 349 a.c..
- Lucius Pinarius Natta, il fratello di Fulvia, e cognato di Publius Clodius Pulcher. Pinarius Natta, fu un cliente di Sejanus, e uno degli accusatori di Aulus Cremutius Cordus nel 25 d.c..
-  (Pinarius) Natta, messo in satira da Orazio per la sua avarizia.
- Lucius Pinarius, comandante di una guarnigione romana ad Enna nel 214 a.c., durante la II Guerra Punica, soppresse vigorosamente l'inaspettata insurrezione dei suoi abitanti.
- Marcus Pinarius Posca, praetor nel 181 a.c., ottenne il governatorato della Sardinia; domò un'insurrezione in Corsica, e tornando in Sardinia, combattè con successo contro gli Ilienses.
- Marcus Pinarius Rusca, conosciuto mediante gli annali, che lo citò come oppositore di Marcus Servilius; fu menzionato solo da Cicerone, e dovrebbe essere stato la stessa persona di Marcus Pinarius Posca.
- Titus Pinarius, ridicolizzato dall'oratore Gaius Julius Caesar Strabo, curule aedile nel 90 a.c..
- Titus Pinarius, un amico di Cicerone, menzionato più volte nelle sue lettere.
- Lucius Pinarius, un nipote di Cesare, che fu nominato come uno dei suoi eredi nel testamento, ricevendo un ottavo del suo patrimonio, che egli però devolvette a Ottaviano. Era cugino di Ottaviano e Ottavia minore. Più tardi servì in armi i triunviri  durante la guerra contro Bruto e Cassio. Fu Antonio a dargli il governo della Cirenaica, ma quando Antonio, sconfitto ad Azio e ritiratosi nel Nord Africa gli mandò dei messi perchè accorresse in suo aiuto, egli rifiutò di ascoltare i messaggeri e anzi li fece uccidere. Consegnò la sua legione al comando di Gaio Cornelio Gallo e con lui marciò su Alessandria. Per ricompensa Ottaviano, una volta princeps, lo nominò governatore della Cirenaica.
- Lucius Pinarius Scarpus, posto da Marco Antonio come proconsole della Cirenaica, prima della Battaglia di Azio si sottomise a Octavianus, per cui ottenne il comando della legione Libya. Può essere la stessa persona del nipote di Cesare.
- Pinarius, un eques, messo a morte per ordine di Augustus.


BIBLIO

- Mario Enzo Migliori - L’Origo Gentis Romanae. Ianiculum e Saturnia - 2015 -
- George Davis Chase - The Origin of Roman Praenomina - in Harvard Studies in Classical Philology - vol VIII - 1897 -
- Edward Gibbon Nomina Gentesque Antiquae Italiae (1763-1764) -
- Giovanni Annio da Viterbo, frate domenicano (pseudonimo di Giovanni Nanni erudito quattrocentesco -1432 - 1502) - M. P. Cato, De origine gentium et urbium Italicarum -
- D. Bowder - Dizionario dei personaggi dell'antica Roma - Newton Compton editori - 2001 -
- Teodoro Amayden - Storia delle famiglie romane - Collegio Araldico di Roma - Vol. I -
- Andrea Frediani, Sara Prossomariti - Le Grandi Famiglie di Roma Antica - Roma - Newton Compton Editori - 2014 -

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