AMBILIATI (Nemici di Roma)

I NEMICI DI ROMA

Gli Ambiliati (o Ambiliatri) erano un popolo gallico la cui localizzazione a sud del basso corso della Loira non è stabilita con certezza. Popoli suoi confinanti furono : Osismi, Lessovi, Namneti, Morini, Diablinti, Menapi, Pictoni, Santoni. Durante la campagna gallica di Cesare furono a fianco dei Veneti. Il loro nome ci è noto da due fonti: Giulio Cesare nel suo De bello Gallico e Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia,



IL NOME

- Gli Ambiliati sono nominati una sola volta nel Commetaries di Gaio Giulio Cesare, come una tra le tribù con cui i Veneti si impegnarono di unirsi a loro nella grande guerra contro Cesare. 

- Lo storico Paolo Orosio, menzionando in uno stesso luogo tutte e quattro le altre tribù che sono enumerate in questo passaggio da Cesare, usò il termine Ambivaritos. 

- La Commissione francese, ritenendo che la testimonianza di Orosius, non supportata da altri, non fosse sufficiente, e visto che, salvo in alcuni scritti, vi è un solo passaggio di Cesare in cui si verifica il nome Ambiliatinon, ha preferito il termine Ambianos.

- Tuttavia la commissione archeologica francese considera probabile che gli Ambiani si unissero all'alleanza veneziana, e come loro fecero così i vicini Morini, richiamando l'attenzione sul fatto che proprio quegli stessi vicini sono menzionati da Cesare, in De Bello Gallico ii, 4, 9, subito dopo gli Ambiani. 

- Thomann legge Ambivaritos, ma in aggiunta, non al posto di Ambiliatos e sostiene, seguendo l'ordine geografico di Pinio, che gli Ambiliati erano gli stessi degli Ambilatri di Plinio e stavano sulla riva sinistra Della bassa Loira. Ma Plinio spesso si discosta dall'ordine geografico; per esempio cita i Veneti subito dopo i Caleti, gli Abrineatui subito dopo i Veneti, e gli Osismi immediatamente dopo l'Abrincatui.

- Walckenaer, che accetta la lettura Antbiäatos, li colloca nei dintorni di Lamballe, nella diocesi di St. Brieue, non essendovi altro posto per loro. José Gomez de Soto stima che il loro territorio ricopriva l'attuale dipartimento della Vandea, salvo gli approdi del parco del Marais Poitevin, con in aggiunta il sud della Maine e Loira. 
Secondo questa ipotesi essi sarebbero stati confinanti dei Pictoni e degli Andecavi ;e il loro territorio, con la creazione della provincia romana, della Gallia Aquitania, sarebbe stato unito alla città pittonia. 

ASSEDIO DI ALESIA

- Secondo un'ipotesi avanzata da Venceslas Kruta, questo popolo armoricano potrebbe essere assimilato agli Ambibari, anch'essi citati da Cesare, la cui localizzazione è estremamente problematica. Ambivareti è la forma che si trova nei MSS. del nome di un popolo menzionato in B. G., vii, 90, 6, nel cui paese
Cesare lasciò una legione dopo la caduta di Alesia. 

- H. Schneider identifica questo popolo con gli Ambtuareti, che sono menzionati in B. G., vii, 75, 2, tra i clienti degli Edui. Tutti i noti editori, eccetto Mcusel, sembranp similmente ritenere che in entrambi i passaggi Cesare stia parlando del stesse persone; ma la maggior parte adotta, con Glück, l Ambivareti.

- Nippetdcy, tuttavia, ritiene probabile che Ambluurcli e Ambibarcti (o, secondo il rcading che segue, Ambilareli) siano forme corrotte di Ambarri, poiché tbc Ambarri erano intimamente legati agli Acdui, e non sono intenzionati in B.C., vii, 75. Se, tuttavia, gli Ambluareti (cosiddetti) erano identici agli Ambarri, gli Ambarri devono essere stati clicntes degli Edui; e non ci è stato detto che lo fossero.

- La Commissione francese identifica anche gli Ambluarcti con gli Ambarri, ma pensa, dubbio se gli Ambivarcti fossero gli Ambarri o gli Anibibarii (qv). 

Long, che include anche gli Ambivarcti tra i clienti degli Edui, li colloca a est della Loira e a ovest di Bibracte. Osserva che nell'inverno del 52-51 a.c. Cesare lasciò Bibractc, si unì alla legione tbc che era acquartierata tra i Biturigcs, e si unì ad essa l'11a legione, che era la più vicina. Questa legione, dice Long, non poteva essere la legione di Bibracte, perché Cesare lasciò Bibracte solo con una scorta di cavalleria.

IL TRIONFO DI CESARE

CONQUISTA DELLA GALLIA

"I Veneti sapevano che le vie di terra erano interrotte dalle lagune dei luoghi, la navigazione era dunque impedita per chi non conosceva i luoghi e dalla scarsità dei porti. Confidavano che il nostro esercito non potesse fermarsi troppo tempo tra questo popolo per la scarsità di grano... e poi essi avevano una grandissima forza navale, mentre i Romani non avevano nessuna nave e non conoscevano questi luoghi... i bassifondi, i porti e le isole... 

Fatti questi piani, fortificano le città, ammassano frumento nelle stesse, raccolgono il maggior numero possibile di navi nel paese dei Veneti, dove sapevano che Cesare avrebbe iniziato la guerra. Si associarono come alleati a loro anche gli Osismi, i Lessovi, i Namneti, gli Ambiliati, i Morini, i Diablinti ed i Menapi, e chiamarono anche truppe dalla Britannia, che si trova di fronte a queste terre
( Cesare. De bello Gallico, iii, 9)


"Dell' Aquitania fanno parte gli Ambiliati, gli Agnuti, i Pictoni, i Santoni
(Plinio il Vecchio, Naturalis Historia iv, 19) 


BIBLIO

- La Roche-sur-Yon,  José Gomez de Soto, Jean Combes dir. - Histoire du Poitou et des Pays charentais. Clermond-Ferrand - Éditions Gérard Tisserand - 2001 -
- Cesare - De bello Gallico - III -
- Plinio il Vecchio - Naturalis Historia -
- Venceslas Kruta - Les Celtes - Histoire et dictionnaire. Des origines à la romanisation et au christianisme Alain Gérard, Les Vendéens des origines à nos jours, centre vendéen des recherches historiques, 

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