OCRICULUM - OTRICOLI (Umbria)

COPIA DEI MOSAICI DI OTRICOLI ALL'HEREMITAGE DI PIETROBURGO

Comune romano della Regio VI, situato sulle rive del Tevere, nella attuale provincia di Terni. Originariamente era un centro umbro posto sul colle dove sorge l'attuale Otricoli, e venne ricostruito in epoca romana nel fondovalle, più vicino al Tevere.

La città romana, situata dunque nelle vicinanze di una grande ansa del Tevere, era munita di un porto detto “Porto dell’Olio”. Ciò contribuì non poco alla prosperità di Ocricoli, per gli abbondanti commerci in prodotti fittili, e naturalmente in olio, di cui la terra circostante è tutt'ora ottima produttrice.

In età imperiale ebbe il suo massimo splendore con un’economia basata sull’agricoltura, sul commercio e sull’industria figulina: famose le particolari coppe a rilievo dette “coppe di Popilio” di età repubblicana e le fabbriche di tegole e bolli. Ma il porto era inoltre importante per il resto dell’Umbria, visto il fiume era da qui facilmente navigabile, per arrivare soprattutto a Roma.
IL GIOVE DI OCRICULUM

In epoca imperiale la storia del fiume è legata alla rete commerciale del Mediterraneo, avente come fulcro il Porto di Ostia e come secondo scalo portuale del Tevere: “il Porto dell’Olio” di Ocriculum che rimase una fondamentale arteria di trasporto fino a tutto il ‘700.

Si ritiene che il percorso dell’antica Via Flaminia seguisse l’attuale strada statale e comunale ad est di Ocriculum, proseguendo poi sul crinale che porta all’attuale Otricoli, dove costeggiava le mura del centro umbro-medioevale ricco di reimpieghi romani.

E' possibile inoltre che la strada che dalla statale, si dirige verso Ocriculum per attraversarla e poi ricongiungersi con la strada attuale poco oltre verso nord, fosse uno, se non il principale, percorso della consolare Flaminia, tanto più che questa via era costeggiata da ben diciassette monumenti funerari prima di entrare nella città romana.
 
Dei mausolei superstiti, di cui, numerosi con pianta quadrangolare, sono singolari “il Torrone” con forma di torre circolare, e, a nord dell’anfiteatro, un imponente struttura a tamburo su plinto quadrato.
L'area archeologica che si può visitare si trova vicina a Otricoli, città che si alza presso le rovine del primo insediamento Sabino-umbro. Nell'area archeologica si possono visitare i resti di una antica città romana, senza mura, con notevolissimi edifici pubblici. 

L’insediamento romano nacque probabilmente dopo la guerra che alla fine del IV sec. a.c. vide la distruzione del centro umbro fortificato, di cui si trovano testimonianze nell’agglomerato medievale di Otricoli, attualmente abitato. Dopodiché troviamo Otricoli alleata di Roma e i suoi imponenti resti romani vennero conosciuti fin dal Rinascimento ma non sappiamo con quali asportazioni o demolizioni.

Dal 1700 poi vennero eseguiti degli scavi, riportando alla luce una quantità enorme di opere d'arte e di iscrizioni. Celeberrimo ritrovamento fu la bellissima statua del Giove di Otricoli, nonchè gli splendidi musei delle Terme, oggi custoditi nei Musei Vaticani assieme a molti altri reperti della città.


I primi scavi regolari furono condotti durante il pontificato di Pio VI e fecero emergere molti edifici monumentali, coma la Basilica e le Terme ma tutte le numerose opere d’arte rinvenute (mosaici, sculture, iscrizioni) furono trasportate ai Musei Vaticani; in particolare un mosaico policromo. rinvenuto integro nelle Terme e talmente bello che l'Heremitage ne conserva una copia, nonchè la testa colossale di Giove alta 58 cm, trasportate a Roma per via fluviale.

Nonostante la chiara identificazione dei monumenti fino ad oggi rinvenuti, non resta evidente però la topografia della città, dato che mancano scavi sistematici che possano restituirle il volto antico. Dalle razzie settecentesche molto poco è stato fatto.

Vi si possono ammirare i resti del:
- lo spettacolare teatro del I sec. d.c. 
- l'anfiteatro, sempre del I sec. d.c.
- una imponente Costruzione ad Arcate che sosteneva uno dei monumenti più importanti della città, forse il Capitolium.
- le terme, del II sec. d.c. un tempo ricche di mosaici figurati, costruite su una spianata artificiale, creata inserendo l'oggi sottostante rio San Vittore in un cunicolo sotterraneo.
- una fontana publica monumentale, 
- un ninfeo, 
- i resti di un mausoleo 
- un pezzo della via Flaminia. 
- un imponente ponte romano opera di Augusto sul fiume Nera, nella città di Narni, restaurato poco tempo fa, si erge a pochi km dal sito archeologico.

LE GRANDI SOSTRUZIONI

PICCOLE SOSTRUZIONI

Il percorso pedonale principale, entrando all’interno della città di Ocriculum, attraversa i resti di ambienti, in opera reticolata, le cosiddette Piccole Sostruzioni e raggiunge l’area del Foro e della Basilica, da cui provengono iscrizioni onorarie e di carattere pubblico, un gruppo statuario dell’età giulio claudia, trasportate ai Musei Vaticani e pertinenti alla Basilica, e altre effigi imperiali, recuperate durante gli scavi pontifici settecenteschi, che attestano la presenza di un secondo monumento pubblico adibito al culto imperiale. Tutti questi edifici non sono attualmente visibili, restano solo scarsi resti murari, affioranti in questo piano di campagna. 

 


GRANDI SOSTRUZIONI

Le “Grandi Sostruzioni”, situate a destra del percorso principale, rappresentano uno dei monumenti più caratteristici e imponenti di Ocriculum. Questo complesso, lungo circa 80 metri e costituito da 12 ambienti a volta disposti su due piani, fu costruito con lo scopo di contenere il terreno. In età tardo repubblicana, doveva sostenere un edificio pubblico di cui non rimane traccia: secondo alcuni era la base del capitolium, secondo altri, dati anche alcuni frammenti di reperti, un edificio che faceva parte di una grande terrazza probabilmente pertinente ad un santuario dedicato alla Dea Valentia.

Questa Dea sembra fosse adorata dagli aborigeni sul colle Palatino di Roma, e si tramanda che questo fosse il nome primevo, poi sostituito con Roma. Il nome segreto e impronunciabile sarebbe stato questo e da questo deriverebbe il saluto romano: Vale. Valentia era la Dea della guarigione.

IL TEATRO

TEATRO

Edificato in opus reticolatum è situato a destra delle Grandi Sostruzioni utilizzando il pendio del terreno retrostante, e risale al I sec. d.c. di età augustea. Esso è costituito da una cavea di circa m. 79 di diametro, divisa orizzontalmente in tre parti, sormontata da due ambulacri è collegata alla galleria tramite alcune aperture. 

Davanti alla cavea, su una spianata artificiale sorretta da sostruzioni, si trovava la scena (di cui non rimane nulla) adornata di statue e decorazioni tra cui probabilmente le due colossali Muse sedute ora conservate nella sala a croce dei Musei Vaticani. 

LE TERME

TERME

Le Terme sono l’unico monumento antico ricordato dalle fonti epigrafiche, relativamente alla sua costruzione, ai restauri e agli ampliamenti. Ne resta visibile la cosiddetta sala ottagonale: i quattro lati maggiori sono alternati a quattro minori su cui si aprono nicchie, porte e ingresso principale, la copertura è del tipo a “conchiglia”. 

Da questa sala proviene il mosaico policromo ora conservato nella Sala Rotonda del Vaticano raffigurante al centro una medusa e, in due fasce divise in otto settori, scene con lotta di centauri e Greci.

Accanto alla sala ottagonale è conservata una sala rotonda di 9 m. di diametro in opus latericium, sulla cui muratura esterna restano tracce di rivestimento in cocciopesto. Di questo bellissimo mosaico ne esiste una copia nel museo L'Heremitage di S.Pietroburgo in Russia.

IL PONTE DI AUGUSTO

PILONE MONUMENTALE

E' costituito da un’alta costruzione rettangolare in opera reticolata. Doveva essere uno dei piloni della porta monumentale che indicava l’ingresso all’area urbana; al di fuori di esso, infatti, sono ubicati soltanto i monumenti funerari, mentre, davanti si trovano gli edifici pubblici tra cui, alla sinistra, il Ninfeo.



NINFEO

Trattasi di una lunga sostruzione di m. 50 in opera cementizia con rivestimenti in opus reticolatum. Il monumento, caratterizzato da una elegante parete che conteneva tre fontane pubbliche nella sua alternanza di nicchie semicircolari e rettangolari, è collegato, attraverso un sistema di cunicoli sotterranei ancora funzionanti, alla cisterna ora visibile all’interno dell’Antiquarium Casale San Fulgenzio. 

VIA FLAMINIA

LA VIA FLAMINIA

La via Flaminia, a 44 miglia (70 km) da Roma, entra in Umbria, ad Otricoli, dopo aver attraversato il Tevere. Il tratto ora visibile (25x6 m.) della via è formato da grandi basoli di leucite provenienti da antiche cave delle vicinanze e conserva ancora evidenti i segni dei carri.



MONUMENTO FUNERARIO A TAMBURO

Il Monumento Funerario a tamburo, affacciato direttamente sulla via Flaminia, su base quadrata, in opera cementizia e rivestito di blocchi di travertino disposti per testa e per taglio. 
Accanto al monumento sono visibili: a destra la cosiddetta Tomba a torre e a sinistra una fonte pubblica.

MAUSOLEO

TOMBA A TORRE

La tomba a torre, di grandi dimensioni, ha la pianta quadrata, sormontata da un corpo circolare, con colombaia in alto che ha riutilizzato il monumento.



TOMBA A NICCHIA

L’ultimo monumento che si incontra uscendo da Ocriculum è una Tomba a nicchia di età imperiale, che emerge dalla terra fino all’imposta della volta; costruita in opera cementizia con grosse scaglie di tufo miste a malta, aveva un rivestimento in laterizio di cui rimangono soltanto alcuni tratti.



LA FONTANA PUBBLICA

La fontana, che si apre sulla Via Flaminia con un ingresso gradinato, è divisa all’interno da due balaustre in pietra, dove sono ancora visibili i segni delle funi dei secchi usati per l’approvvigionamento dell’acqua.

L'ANFITEATRO

L’ANFITEATRO

L’anfiteatro, i cui assi maggiori misurano circa 120x98 m., si presenta in parte costruito, in parte addossato alla collina, scavata per consentire l’appoggio delle strutture murarie. Tutta la parte esterna del monumento è scomparsa, ma della cavea rimangono alcuni tratti della galleria intermedia, delle gradinate, di una galleria più interna e di un basso corridoio. Rimangono inoltre i resti dei due ingressi principali sugli assi maggiori e, sul piano dell’arena, una parte del podio.



ANTIQUARIUM CASALE S. FULGENZIO

Il percorso pedonale all’interno dell’antica città di Ocriculum si conclude con la visita all’Antiquarium Casale S. Fulgenzio. 

L'ANTIQUARUM
L’edificio, acquisito e completamente ristrutturato dalla Soprintendenza Archeologica per l’Umbria, fu costruito su una cisterna romana a vista, costituita da un ambiente rettangolare coperto da una grande volta a botte, il tutto facente parte di una villa suburbana costruita in opera cementizia, di cui però non restano tracce. 

L’intero ambiente, di circa mq. 230, funge da Centro di accoglienza per le visite guidate all’area archeologica, con una sala adibita ai laboratori didattici e una mostra archeologica permanente di reperti inediti e di grande pregio rinvenuti durante le campagne di scavo, condotte nell’area archeologica di Ocriculum, dal 1960 al 2005.

Molto pregevoli i reperti archeologici della panchina votiva rinvenuta davanti al monumento funerario rotondo: i vasi preromani in bucchero, due urne cinerarie marmoree decorate, numerose terracotte architettoniche, i frammenti di un letto funebre in osso decorato e numerose iscrizioni, ritratti e sculture in marmo.



ANTIQUARIUM COMUNALE

Il Museo, però all’interno del Palazzo Priorale di Otricoli, conserva l’unico calco originale della testa colossale di Giove,, la riproduzione del mosaico policromo delle Terme di Ocriculum, una raccolta archeologica di superficie, una mensa da altare, quattro iscrizioni funerarie decorate, un sostegno da tavola e numerosi materiali lapidei precedentemente riutilizzati come materiale da decorazione o da costruzione nel centro storico.



A Otricoli (Terni) tornano i Romani: tre giorni di eventi "dove il tempo non fugge"
- di Francesca Tomassini - Venerdì 13 Maggio 2022 -


- Torna "Ocriculum AD 168. Il tempo non fugge. Non qui, non ora". Tre giorni, 27-28-29 maggio, durante i quali vivere e toccare con mano il modo in cui vivevano i Romani all'epoca dell'imperatore Marco Aurelio. Teatro dell'evento l'area archeologica di Otricoli, trentasei ettari di storia in cui sono ancora ben visibili i principali edifici dell’antico abitato romano. 

Dall’imponente complesso delle “Grandi Sostruzioni”, al teatro, alle terme, al grande ninfeo, al tratto basolato dell'antica via Flaminia su cui si affacciano diversi monumenti funerari e una fontana pubblica, all’anfiteatro e una necropoli preromana.

A popolare l'antica città di Ocriculum, oltre trecento figuranti che interpreteranno tutti i personaggi della società romana. Porta del tempo, il grande arco posto all'ingresso del parco, oltrepassato il quale, nulla rimarrà del presente. A cominciare dal denaro che sarà cambiato in aurei, sesterzii e asses unica valuta corrente per acquistare beni e servizi offerti all’interno della manifestazione. 

Fra le principali ricostruzioni l’ampio e affollato castrum militare della XVI Legio Flavia, la stessa in cui doveva servire Vittore (patrono di Otricoli) e che all’epoca era di stanza in Siria, il mercato di artigiani, farmacisti, fornai, le tabernae in cui gustare antichi sapori, la caserma dei vigiles urbani, curatori dell’ordine pubblico. 

Accanto agli ambienti, attività, laboratori ed esperienze immersive in grado di far vivere allo spettatore l'emozione di ritrovarsi quasi duemila anni indietro nel tempo. Concerti, musiche, danze, la rievocazione della frenetica attività dell'antico porto, scene di vita quotidiana, come la historia Magistra Vitae con la riproposizione della figura del magister insieme ai suoi piccoli “scolari”, laboratori su giochi e giocattoli, l'Emporium, il medicus, i profumi e le essenze e l’alimentazione in epoca romana fino al solenne corteo con tutte le figure più importanti del Municipio. 

«L'obiettivo - spiegano dall'associazione Ocriculum - è quello di valorizzare, promuovere, divulgare la Storia e allo stesso tempo trovare i fondi per il mantenimento e lo studio dell’area archeologica attraverso eventi culturali che mettano i partecipanti nelle condizioni di vivere un'esperienza a trecentosessanta gradi, garantendo da una parte la visita al sito archeologico, costantemente manutenuto, e dall’altra, attraverso il lavoro di ricostruzione, un viaggio nel tempo e nello spazio con sempre maggiore attendibilità filologica e storica». 

A questo proposito, sabato 28 maggio dalle 9 alle 13 nella Sala Polifunzionale si terranno i seminari del progetto “Ocriculum: tra archeologia e rievocazione storica” durante i quali diversi studiosi, tra cui Giuseppe Cascarino, Fabiana Martelli, Laura Noviello, Michele Porcaro e Giulio Ranaldi esporranno i tratti salienti di Ocriculum nel II secolo. -


BIBLIO

- Francesco Santaniello - Castrum Podii Medii - Poggio di Otricoli e la scoperta di una terra di mezzo - Dalia Edizioni - 2016 -
- Pietrangeli Carlo - Ocriculum (Otricoli) - Fotoriproduzione e stampa di Arti Grafiche San Marchello - Roma - 1995 -
- Augusto Ancillotti - Romolo Cerri - La civiltà degli Umbri - Edizioni Jama - Perugia - 1996 -


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