FLAVIO ARCADIO - FLAVIUS ARCADIUS



Nome completo: Flavius Arcadius
Nascita: Spagna, 377
Morte: Costantinopoli, 1º maggio 408
Predecessore: Teodosio I
Successore: Teodosio II
Dinastia: Casata di Teodosio
Padre: Teodosio I
Madre: Elia Flaccilla
Figli: Flaccilla, Pulcheria, Arcadia, Teodosio II, Marina
Regno: 395-408 d.c.


LE ORIGINI

Arcadio, ovvero Flavius Arcadius, nacque nel 377 ed era il figlio maggiore di Teodosio I e Aelia Flaccilla e fratello di Onorio. Fu avviato all'apprendimento delle lettere dalla stessa madre Aelia Flaccilla, mentre il padre lo fece istruire da due dei maggiori esponenti della religione pagana e cristiana dell'epoca, il filosofo pagano Temistio ed il cristiano, poi beatificato, Arsenio.

Poi Teodosio cominciò ad educare il figlio all'arte del governo sin dalla minore età. Nel 383 difatti, all'età di soli sei anni, Arcadio fu proclamato Augusto e associato al governo del padre, anche per fargli acquistare popolarità come futuro re. Seguì la nomina a console a soli 8 anni, carica che gli venne conferita altre due volte nel 392 e nel 394.

Nel 386 Teodosio I decise che il figlio di nove anni dovesse apprendere anche l'arte militare; lo portò con sé nella campagna contro i Grutungi, associandolo poi nel suo trionfo a Costantinopoli. A 17 anni Arcadio si trovò governatore dell'Oriente sotto la guida del prefetto Flavio Rufino mentre il padre muoveva con l'esercito contro l'usurpatore Eugenio.



IL CARATTERE

Arcadio non era bello, era basso, scuro di carnagione, fragile e magro nel fisico, con occhi sporgenti e sguardo opaco. Timido e di carattere schivo si faceva conoscere poco dalla gente, sempre rintanato nella sua reggia e tendeva ad evitare le responsabilità.

Lo storico della Chiesa Socrate Scolastico raccontò che nelle rare occasioni in cui si fece vedere nelle strade la gente gli si affollava intorno in massa, ma questo non denota popolarità ma solo curiosità. Arcadio aveva un carattere piuttosto bigotto, ed era molto occupato ad apparire come buon cristiano più che uomo deciso e capace.

Sicuramente non aveva il carattere volitivo e decisionista del padre. A 17 anni Arcadio si trovò a reggere il governo dell'Impero d'Oriente sotto la guida del prefetto Rufino mentre il padre muoveva con l'esercito contro l'usurpatore Eugenio, nell'unica vera battaglia di religione di tutta l'antichità.



IMPERO ROMANO D'ORIENTE

Durante il suo regno vi furono le grandi invasioni dei popoli germanici, che superarono il limes sul Reno e dilagarono nelle province galliche e ispaniche spingendosi fino in Italia.

La data della morte di Teodosio I, nel 395, e la successiva spartizione dell'impero tra i due figli Arcadio e Onorio dette l'inizio agli imperatori bizantini.

Alla morte di Teodosio I, il 17 gennaio 395, l'Impero romano venne diviso dunque in Impero Romano d'Oriente e Impero romano d'Occidente.

- Arcadio ottenne l'Impero d'Oriente, ovvero parte dell'Illirico (Dacia e Macedonia) e quella d'Oriente (Tracia, Asia, Ponto, Oriente, Egitto),
- mentre il secondogenito di Teodosio, Onorio, divenne imperatore d'Occidente con le prefetture d'Italia (Italia, Africa), di Gallia (Gallia, Britannia, Hispania) e la parte restante dell'Illirico.

Nel primo anno il governo fu tenuto dal prefetto del pretorio Rufino che, ambizioso e privo di scrupoli, cercò di rafforzare la sua posizione, facendo sposare al giovane sovrano sua figlia.

Rufino era fervido cristiano ma puntava a divenire correggente di Arcadio, per cui non esitò a perpetrare innumerevoli complotti e omicidi. Mentre Onorio era sotto il controllo del magister militum Stilicone, Arcadio era controllato da Rufino.



LE INVASIONI BARBARICHE

I Visigoti, guidati dal giovane Alarico, invasero la Mesia e la Tracia. Forse per un accordo tra il comandante dei Visigoti e Stilicone, il quale reggeva l'Impero d'Occidente per il minorenne Onorio. Il reggente occidentale si mosse con l'esercito e raggiunse Alarico in Tessaglia, per sottolineare la sua parentela col defunto Teodosio I e quindi il diritto di reggenza su entrambi i monarchi.

Rufino allora ottenne da Arcadio di inviare una lettera al comandante vandalo, in cui si intimava a Stilicone di restituire a Costantinopoli le truppe orientali e di tornare in Italia. Questi obbedì e lasciò il comando al suo amico Gaina. Nel frattempo Rufino, travestito da Goto, andò al campo dei Visigoti per stipulare la tregua.

RICOSTRUZIONE IMMAGINARIA DEL VOLTO


LA FINE DI RUFINO

Gainas guidò le truppe d'Oriente verso Costantinopoli. L'imperatore e la corte sarebbero dovuti andare a salutare le truppe verso l'Hebdomon per dare disposizioni ai comandanti. Rufino, convinto di poter assurgere al trono, si presentò accanto ad Arcadio, si avvicinò alle truppe e cercò di trarle dalla sua parte.

Ma un gruppo di soldati vicini al Prefetto estrassero le spade e lo uccisero. La testa staccata e trasportata in giro per la città su una lancia. Era il 27 Novembre 395. Nel frattempo gli Unni avevano invaso l'Armenia ed erano giunti nelle province orientali dell'Impero, ove non v'era truppa a difendere il territorio. Gli Unni fecero un massacro generale non risparmiando neppure i bambini.

Sembra che il mandante dell'assassinio di Rufino fosse stato Stilicone per controllare entrambi gli imperatori, ma il piano non riuscì perchè subentrò Eutropio, il nuovo consigliere di Arcadio. Questi, profittando di un viaggio di questo ad Antiochia, convinse Arcadio a sposare la figlia del generale franco Bauto, Aelia Eudossia, mostrandogli un suo ritratto e intessendone le lodi. Le nozze furono celebrate il 27 Aprile 395.



EUTROPIO

Dopo la morte di Rufino, Eutropio si insignì della carica di praepositus sacri cubiculi, e poi di praefectus pretorio Orientis nonchè di console. Arcadio aveva trasferito alcuni lavori amministrativi del Prefetto al Magister Officiorum, il ministro degli Interni. Il governatorato di Eutropio portò violenze, vendita di cariche, intimidazioni, soprusi sui beni dell'aristocrazia, ma nell'insieme parve meno oppressivo.

Fra l'altro si promulgarono leggi di tolleranza verso gli eretici e gli Ebrei. Il Codice Teodosiano stabilì nel 397, la condanna alla pena capitale a chi cospirasse non solo contro l'imperatore, ma contro sottoposti e collaboratori. Il che dette la possibilità di uccidere chiunque, fu un lago di sangue.

ALARICO

OCCIDENTE CONTRO ORIENTE

Nell'inverno del 395-396 Alarico invase di nuovo Macedonia e Grecia e Stilicone riprovò a estendersi sull'Oriente tornando con l'esercito in Tessaglia. Ma Eutropio preferì accordarsi con Alarico e lo nominò magister militum per l'Illirycum, facendone un federato. A Stilicone non rimase che tornarsene in Occidente.

L'anno seguente il governatore d'Africa Gildone si rivoltò ad Onorio ed Arcadio, su consiglio di Eutropio, lo prese sotto la sua protezione. Nel 399 alcune schiere di barbari, guidate dal tribuno Tribigildo, saccheggiarono la Frigia. Contro di loro furono mandati due eserciti, uno guidato da Leone, l'altro da Gaina.

Questi era segretamente d'accordo con Tribigildo e passò coi ribelli sterminando Leone ed i suoi uomini. Gainas poi lasciò via libera a Tribigildo verso la Bitinia. Quando seppe che a Costantinopoli il popolo era atterrito, scrisse all'imperatore che con gli insorti si poteva fare la pace, sacrificando Eutropio.

Arcadio non avrebbe ceduto, ma la moglie Eudossia, che voleva prendere in mano il governo, appoggiò la richiesta di Gainas e il 12 Agosto 399 Eutropio fu confinato a Cipro, poi processato e condannato a morte. Da questo momento Eudossia guidò l'imperatore e l'impero. Gaina, ancora accampato sul Bosforo, si ribellò all'imperatrice, ma entrato in Costantinopoli commise tante violenze che il popolo si sollevò. Quel giorno furono sterminati ben 7000 Goti e Gainas venne ricacciato oltre il Danubio e poi ucciso dal re unno Uldino.



EUDOSSIA

Arcadio fu dominato anche dalla moglie Aelia Eudossia, che sembra fosse di grande bellezza e di cui Arcadio era molto innamorato. Il loro matrimonio venne contratto precipitosamente, Arcadio aveva solo 17 anni, per volontà di Eutropio, onde sottrarlo all'influenza di Rufino, il prefetto del pretorio d'Oriente.

Rufino era stato un oppositore di Promoto e aveva a propria volta una figlia che avrebbe voluto sposare ad Arcadio per rafforzare il proprio controllo sull'imperatore. Eudossia cercò con grande forza d'animo di restaurare l'autorità imperiale nello Stato, lo spirito e la disciplina romana nell'esercito, e il potere civile di fronte a quello religioso, con le ire del patriarca Giovanni Crisostomo.

Ella ebbe una grande influenza sul marito, che, del resto, aveva un carattere debole ed era interessato più alla religione che alla politica. Nel 395 Eudossia si liberò della "tutela" di Eutropio, facendolo deporre grazie all'appoggio di Gainas, capo dei mercenari goti, facendolo poi giustiziare malgrado le proteste del patriarca di Costantinopoli Giovanni Crisostomo, che già impopolare a corte per i suoi sforzi di riforma della Chiesa, venne fatto deporre da un sinodo per volontà di Eudossia e del patriarca di Alessandria Teofilo.

Il 9 gennaio 400 Eudossia venne innalzata al rango di augusta: iniziò ad indossare il paludamentum porpora con il diadema d'oro, e vennero coniate monete con la sua effige. Iniziò una propaganda sull'imperatrice, incoronata per volontà divina, cui fu erette una statua d'argento su una colonna di porfido per volere del praefectus urbi di Costantinopoli, Simplicio. Le proteste di Onorio furono pesanti ma ignorate.

Arcadio cambiò il nome della città di Selymbria in Eudoxiopolis in suo onore. Il patriarca protestò, ma nel 403 fu privato della cattedra ed esiliato. Il popolo scese in piazza per chiedere il suo ritorno e la notte stessa Costantinopoli fu scossa da un violento terremoto per cui Eudossia, superstiziosa, fece reinsediare Crisostomo, che accusava l'imperatrice di aver usato i beni della sua famiglia per prendere il controllo dell'imperatore, ricominciò così ad avversare l'imperatrice per cui fu processato ed esiliato al confino.

Il popolo scese di nuovo in piazza, appiccò un incendio alla chiesa di S.Sofia ed al palazzo del senato. Il patriarca morì l'anno dopo la sua deposizione, nel 404. Ma il 6 Ottobre dello stesso anno anche l'imperatrice, dopo un aborto spontaneo, morì. Eudossia aveva avuto sette gravidanze, delle quali cinque portate a termine: Flacilla, Pulcheria, Arcadia, Teodosio, Marina.



LA MORTE

Arcadio fu dominato da quel momento da Antemio, prefetto del pretorio, che si accordò con Stilicone. Nel frattempo Innocenzo I, riunito il sinodo dei vescovi occidentali, richiese il reinsediamento di un patriarca, ma appena i legati pontifici con i messi imperiali di Onorio misero piede a Costantinopoli, Arcadio ordinò che fossero espulsi.

Giovanni Crisostomo morì in esilio nell'anno 407. Arcadio morì di malattia l'anno dopo, il primo Maggio del 408, dopo aver osteggiato un nuovo tentativo di Stilicone d'intromettersi negli affari d'Oriente. L'Impero passò senza scosse al figlio settenne Teodosio II sotto la guida del prefetto del pretorio Antemio.


BIBLIO

- Matteo Mariani - Il Regno di Arcadio (395 - 408) - un'eredità difficile -
- Charles Diehl, - Figure bizantine, introduzione di Silvia Ronchey - 2007 - Einaudi -
- Giorgio Ravegnani - Imperatori di Bisanzio - Bologna - Il Mulino - 2008 -
- Ralph-Johannes Lilie - Bisanzio la seconda Roma - Roma - Newton e Compton - 2005 -
- Alain Ducellier, Michel Kapla - Bisanzio (IV-XV secolo) - Milano - San Paolo - 2005 -

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